Un italiano su dieci rinuncia alle cure sanitarie

da | 18 Mar 2021

È impietoso l’ottavo Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) curato dall’Istat: “Nel 2020 un cittadino su 10 ha dichiarato di aver rinunciato, a prestazioni sanitarie per difficoltà di accesso, pur avendone bisogno. Il forte aumento (6,3% nel 2019) è certamente straordinario: oltre il 50% di chi rinuncia riferisce infatti motivazioni legate alla pandemia da Covid-19”.

Il rapporto sottolinea anche la riduzione dei posti letto nei reparti a elevata intensità assistenziale.

Si è passati da 3,51 posto letto per 10mila abitanti nel 2010 a 3,04 posti nel 2018. Risulta invece costante la crescita del tasso di mobilità per cure sanitarie dalle regioni del Sud e Centro Italia tra il 2010 e il 2019: da 9,2 a 10,9 ogni 100 dimissioni di residenti nel Mezzogiorno; da 7,4 a 9 nel Centro.

Abbiamo un ottimo rapporto medici/popolazione e quindi tra i migliori in Europa ma abbiamo anche il primato dei medici più anziani(età media circa 55 anni).

L’Italia è invece agli ultimi posti in Europa per dotazione di infermieri: circa 6 ogni 1.000 residenti.

Molto significativo anche il dato sulle aspettative di vita degli italiani. Secondo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) il Covid ha annullato in un solo anno, i guadagni in anni di vita attesi maturati nell’arco degli ultimi dieci anni, pur con evidenti disuguaglianze geografiche e di genere.

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