I rischi climatici, come tutti ormai abbiamo ben compreso, vanno affrontati anche con un’adeguata copertura assicurativa, principalmente per annullarne gli effetti dal punto di vista economico.
Molti sostengono che questi eventi vanno fronteggiati adeguando e mettendo in sicurezza i territori a rischio e le relative infrastrutture; ciò è innegabile ma, è altrettanto vero che, in presenza dell’imprevedibilità di alcuni eventi “catastrofali”, tali adeguamenti non sempre sono sufficienti a limitarne gli effetti e la cronaca di tutti i giorni, del resto, ce ne dà ampia conferma.
Appare chiaro, pertanto, che tali misure sono complementari l’una all’altra, ovvero detti “adeguamenti” debbono essere supportati da altrettanto adeguate coperture assicurative, misura, peraltro, da tempo adottata nei paesi più evoluti.
Nel merito c’è da dire, però, che le sempre più crescenti minacce del clima ed i danni conseguenti, hanno comportato un sensibile rincaro delle polizze assicurative, con l’ulteriore aggravante che l’aumento dei prezzi delle polizze non va di pari passo con la crescita dei salari né, tra l’altro, si intravede la possibilità che la situazione possa migliorare.
Posto, dunque, che il rischio crescente di disastri naturali correlati alle mutazioni climatiche comporterà inevitabilmente un ulteriore aumento dei premi assicurativi, vogliamo rassicurare i nostri lettori comunicando che, per il momento, le Compagnie da noi rappresentate hanno mantenuto invariate le tariffe.
Tuttavia, dato l’intensificarsi di questi anomali fenomeni, va da sé che queste “concessioni” non potranno protrarsi a lungo, per cui chi fosse intenzionato ad assicurarsi è bene che lo faccia, nel suo esclusivo interesse, quanto prima possibile approfittando di questa insperata “tregua tariffaria”.
Tutti voi lettori sicuramente saprete che è già in essere un decreto interministeriale che darà attuazione alla legge finanziaria dello scorso anno, relativa all’obbligo di assicurazione delle imprese contro i danni catastrofali; tanto dovrà farsi entro il 31/12/2024, per cui è facile prevedere che tale obbligo sarà, in tempi non lontani, esteso anche ai privati, quantomeno quelli residenti nelle zone a rischio.
In tutti i paesi della UE più avanzati, questa tipologia di coperture costituiscono l’ordinarietà, assodato che lo Stato non può farsi carico di tutti gli effetti devastanti delle calamità. Nel nostro paese i dissesti idro geologici sono divenuti ormai una puntuale ricorrenza, per cui proteggersi dalle conseguenze economiche che ne derivano è diventata, oggi, una necessità assolutamente primaria.
Proprio per la rilevanza dell’argomento, chi ne fosse realmente interessato, potrà richiedere la consulenza di nostro personale dedicato che sarà a vostra completa disposizione per tutte le delucidazioni del caso.
Mimmo Inzerillo