Tolti pochi eletti, beati possessori di grandi fortune, il comune cittadino si chiede come poter proteggere i propri sudati risparmi, frutto, magari, di tante rinunce. È una domanda molto frequente di questi tempi alla quale, tuttavia, non è facile dare una risposta in termini assolutamente certi.
Tutto va valutato con la dovuta attenzione, atteso che passi sbagliati potrebbero erodere i nostri risparmi in un batter d’occhio e, ciò, principalmente, per l’attuale caos economico peraltro condizionato dai noti eventi bellici, pandemici, climatici che sono susseguiti negli ultimi 3/4 anni senza tregua alcuna.
In questo inarrestabile turbinio di eventi, il risparmio dunque deve essere salvaguardato e, possibilmente, reso più fruttifero, per cui anche chi non fosse particolarmente avvezzo alle alchimie dei mercati finanziari e molto preoccupato per la sicurezza degli stessi, può senz’altro farlo rifugiandosi nelle polizze vita che, come si sa, offrono una duplice possibilità, ovvero sfruttare i rendimenti dei bond e cavalcare le opportunità offerte dai mercati finanziari.
Da questo mix si possono ottenere risultati che possono oscillare tra il 2 ed il 7% annuo, ciò, ovviamente a secondo della propria propensione al rischio. Ma analizziamole e scopriamo quali sono le più confacenti alle varie esigenze.
Cominciamo con le polizze vita orientate sulle Gestioni Separate; esse fanno parte del Ramo Assicurativo 1, insequestrabili ed impignorabili come disposto dall’art.1923 del C.C. Insequestrabili ed impignorabili in quanto questa tipologia di polizze ha finalità di natura prettamente previdenziale e non speculativa.
La sommatoria di questi patrimoni, separati da quello della Compagnia, è investita in massima parte in titoli di Stato ed obbligazioni, ed è questo che limita al massimo ogni possibile rischio. Il loro valore, poi, verrà calcolato a fine anno ed il relativo rendimento sarà certificato da una società di revisione dei conti.
Altra valida alternativa è costituita dalle Polizze Multiramo, così chiamate in quanto abbinano in un unico contratto sia l’investimento su una Gestione Separata sia quello su una Unit Linked.
Ovviamente sarà poi il sottoscrittore a ripartire, secondo la sua propensione al rischio, le due componenti, tenendo ben presente che una cosa è il comparto azionario ed altra cosa quella indirizzata sui profili più cauti.
Nella scelta deve sapersi che la componente Unit Linked vede il suo rendimento strettamente legato alla performance di quote di Fondi interni alla Società emittente.
In linea generale, sulla base dei rilevamenti degli ultimi anni, mantenendo un mix del 75% sulle Gestioni Separate ed il restante 25% sui fondi assicurativi Unit Linked, è realistico un target medio del 4%, risultato più che apprezzabile se rapportato ai tempi.
Con finalità prettamente pensionistica, invece, i PIP (Piani Individuali Pensionistici), indirizzati ad un lungo termine e particolarmente indicati per i lavoratori autonomi ed i professionisti.
L’obiettivo è creare una pensione integrativa con il contestuale vantaggio dell’intera deduzione dei premi annui versati (fino ad € 5.164 annui) dalla dichiarazione dei redditi. Ciò potrà consentire di passare da una fascia d’imposta a quella inferiore, ed il che non è poco atteso il beneficio fiscale che ne deriverebbe.
È bene precisare che da questo tipo di operazioni non c’è da aspettarsi risultati strabilianti ma, purtuttavia, ugualmente apprezzabili se si considera il margine minimo di rischio a cui si è esposti che, invece, è molto alto per chi preferisce affidarsi ai mercati finanziari. Dunque, il comparto azionario, innegabilmente, dà maggiori possibilità di guadagno ma, è altrettanto reale, l’altissimo rischio legato alle turbolenze dei mercati finanziari.
Ne deduciamo che chi non ama “osare sempre” e preferisce una soluzione più prudente, non animata da grandi numeri ma in grado di uscire indenne dalle fibrillazioni dei mercati finanziari, deve ben sapere come orientarsi.
In conclusione, sulla scelta da fare, riteniamo possa giovare riportare alla memoria quella vecchia locuzione latina secondo la quale, ogni decisione, va presa “cum grano salis”. Certamente, quel granello di sale non ci farà sbagliare.
Mimmo Inzerillo