I tempi che stiamo vivendo sono fortemente influenzati dalle conseguenze della pandemia e dagli ultimi eventi bellici, fatti che hanno letteralmente sovvertito gli equilibri delle economie mondiali… e non solo quelli. Le conseguenti turbolenze dei mercati finanziari hanno inciso sull’assetto economico di molti paesi, europei in particolar modo in quanto più vicini all’Ucraina.
Tuttavia, questa situazione, se da un lato ha compromesso le economie di molti paesi, dall’altro, incredibilmente, ne ha avvantaggiate altre che, con chiaro intento speculativo e profittevole, hanno arricchito i loro già pingui bilanci.
Lo avrete capito, parliamo dell’area Norvegia/Olanda e, quest’ultima pur membro della UE è venuta meno a quel principio di solidarietà sempre invocato dai paesi aderenti, contribuendo anch’essa al grande disagio economico che ha investito i vari paesi. Il TTF (acronimo di Title Transfer Facility) con sede in Amsterdam è un mercato virtuale attraverso il quale avviene la compravendita del gas tra i più importanti operatori del settore; tramite esso Amsterdam, che per suo tornaconto si oppone ad ogni forma di calmiere del gas, trae grandi profitti mentre il resto dell’Europa soffre. Questa possiamo davvero chiamarla Unione Europea?
In tutto questo contesto, economie solide che, storicamente, hanno costituito il punto di convergenza di tutte quelle mondiali, oggi sono tra le più vulnerabili.
Ne citiamo una, l’Inghilterra, un paese che, sapientemente, negli anni passati pur aderendo alla UE ha voluto mantenersi al di fuori dell’area Euro, consapevole della forza della sua sterlina.
Oggi però, come dicevamo, i tempi sono cambiati e, se da un lato ha fatto bene a tenere stretta la sua sterlina, dall’altro le ha fatto molto male la sua “Brexit”.
Gli effetti sono agli occhi di tutti: la sterlina ha toccato il suo minimo storico col Dollaro americano e si è sensibilmente ridimensionata rispetto all’Euro, per non dire poi della compromessa immagine di “paese sicuro”, con tutti i suoi risvolti.
La criticità di questa situazione si era, però, evidenziata ancor prima che scoppiasse il conflitto Russia/Ucraina avendo adottato le stesse misure di cui il nostro paese è stato il precursore: ricorrere a onerosi prestiti per tamponare le situazioni emergenti (es. crisi energetica). Ciò, ben sappiamo, non è la soluzione ottimale in quanto risolve solo temporaneamente i problemi, rinviando a tempi a venire la “redde rationem”, la temuta resa dei conti. Inevitabilmente questa resa dei conti ricadrà sulle spalle delle future generazioni.
Fatta questa inquietante premessa, ci chiediamo come possiamo, noi comuni mortali, difendere le nostre risorse od anche i nostri piccoli risparmi da tante insidie? Come possiamo investirle senza rischi?
Molti investitori, piccoli e grandi che siano, hanno individuato nei “Fondi obbligazionari” il più sicuro rifugio, dimenticando però che anche il mercato obbligazionario non ha più le performances che, sino a poco tempo fa, ci garantivano sonni tranquilli.
Se da un lato è l’operazione meno rischiosa, è pur vero che è caratterizzata, da qualche anno, da un andamento frequentemente negativo per cui, se orientati verso questo tipo di operazione che, concordiamo, è comunque la meno rischiosa, è altrettanto vero che la scelta del gestore del fondo è molto importante; ciò eviterà di vedere ridotti ai minimi termini i sudati risparmi, diffidando anche di certe illusorie ed irrealizzabili promesse.
Ebbene, affidarsi ad AXA Assicurazioni è certamente una soluzione ottimale. Consolidata leader nel mondo delle gestioni patrimoniali, è certamente il brand a cui potersi affidare con ragionevole sicurezza; un brand che, pur nel vortice della volatilità dei mercati finanziari, garantisce una rivalutazione annuale per effetto dell’assegnazione dei redditi finanziari derivanti dalla Gestione Interna Separata GESTIRIV, tra l’altro non intaccabili in quanto acquisiti e, quindi, non suscettibili di alcuna diminuzione. Non dimentichiamo, poi, la garanzia del capitale investito che, quindi, non viene intaccato. Di questi tempi che altro poter chiedere?
Mimmo Inzerillo