Quelli di oggi, è fuor di dubbio, sono tempi molto complessi e, certamente, non è agevole fare bilanci e previsioni su cosa potrà accadere. Per cause non attribuibili solo all’operato dei singoli governi ma, più precisamente, alla situazione globale di grande criticità, figlia dell’effetto pandemico prima e dal noto evento bellico dopo, tutti gli schemi sono saltati e, ciò, con le inevitabili conseguenze.
Le ripercussioni si sono estese con effetto domino, non risparmiando neppure le decantate criptovalute, fonte di impensabili guadagni sino a poco tempo fa. Anch’esse sono incorse in un autentico tracollo verticale e la ragione principale va individuata nell’aumento esponenziale dei tassi d’interesse a cui le nazioni non hanno saputo sottrarsi. Tutto ciò, ovviamente, è accaduto trattandosi di investimenti altamente speculativi; del resto, il concetto è piuttosto semplice consistendo la speculazione nella rivendita della criptovaluta ad un prezzo più alto, cosa facile prima ma, oggi, quasi impossibile.
Tornando al tema, pandemia e guerra, dunque, hanno avuto ricadute molto pesanti sull’economia mondiale. Impegnata in questa folle guerra, la Russia, una delle principali fornitrici di fonti energetiche (gas-petrolio ed altro) al mondo, è venuta meno a tali forniture per un atto ritorsivo verso le nazioni che, invece, hanno sostenuto il paese aggredito; a tutto questo, dulcis in fundo, si sono aggiunte anche le sanzioni contro la Russia innescate dal conflitto.
L’incredibile impennata del prezzo dei carburanti ha avuto forti ripercussioni sui trasporti da cui derivano, poi, forti aumenti su tutti i generi trasportati, in primis sui generi alimentari ma, anche, su primari servizi come quelli bancari ed assicurativi.
Non dimentichiamo che Russia e Ucraina sono snodi globali per una grande quantità e tipologia di materie prime, con una forte incidenza su tutti i settori. Non solo gas, petrolio, grano, mais, ma, anche, metalli assolutamente imprescindibili per l’industria (V. oro, nichel, alluminio ecc.).
Dunque, sin quando questa storia non avrà una fine, sarà un cancro da cui nessuno potrà curarsi e non solo una questione tra Russia ed Ucraina perché, capiamolo una volta per tutte, questi sono gli effetti della globalità.
Le conseguenze non sono solo materiali ma, inevitabilmente, è venuto ad innescarsi minacciosamente anche il problema dell’inflazione dovuta, come detto, all’incontrollabile aumento dei prezzi agricoli e dell’energia.
Se a tutto questo non sarà posto un argine, potrebbe generarsi, irreversibilmente, un elemento di rottura e di instabilità per tutto il sistema internazionale.
Le grandi potenze economiche e l’Unione Europea in prima linea, hanno dimostrato di non essere state capaci di mettere a punto una strategia di cooperazione multilaterale con effetti di contrasto sulla pandemia Covid 19, non avendo intuito per tempo che una crisi di dimensioni mondiali può essere affrontata solo a livello globale, mettendo da parte gli assurdi egoismi nazionali. Questo poco confortante quadro fa porgere una domanda: sapranno i paesi accordarsi in modo unitario superando questi egoismi nazionali? Staremo a vedere ma, con un filo di cauto ottimismo, pensiamo di sì perché, con le spalle al muro, non avranno altra scelta.
Mimmo Inzerillo