Le Compagnie di Assicurazione e i Fondi Pensione risolveranno i problemi del sistema previdenziale in Italia

da | 9 Giu 2023

Già da molti anni le Compagnie di Assicurazione ed i Fondi Pensione hanno assunto un ruolo di assoluto rilievo nel mondo della finanza e di quello previdenziale.

Si è registrato un costante aumento della raccolta premi affluita nelle casse delle Compagnie di Assicurazione, principalmente di quelle operanti nei rami danni e vita.

Nel Ramo Danni si è rilevata una sorprendente impennata, soprattutto nel comparto polizze Malattia mentre, nel Ramo Vita, sulle assicurazioni su Rendite e polizze collettive, collegate allo sviluppo del risparmio previdenziale di tipo individuale e aziendale.

Da questa constatazione si potrebbe dedurre che, nel tempo, le Compagnie di Assicurazione sarebbero destinate, quantomeno, ad integrare il Sistema Sanitario Nazionale, cosa che, già da tempo, è la norma nel più evoluto mondo anglo sassone.  Ciò, se avverrà, potrà portare ad innegabili vantaggi per gli assistiti che vedranno così colmate le tante lacune del sistema sanitario.

Analogamente, ciò potrebbe verificarsi anche nell’ambito del sistema pensionistico.

Ad accelerarne i tempi potrebbe contribuire il costante calo demografico degli italiani che, allo stato, sembrerebbe, abbiano affidato agli immigrati il compito di incrementare la natalità.

La distribuzione delle polizze di risparmio previdenziale individuale ed aziendale, come detto, si è molto diffusa utilizzando, spesso, la radicata rete di sportelli bancari che, comunque, esercitano anche in assoluta completa autonomia tale attività attraverso la costituzione di società proprie, indipendenti da Compagnie di Assicurazione.

Tra le attività in bilancio delle Compagnie di Assicurazione, le componenti più dinamiche sono rappresentate dai titoli e dagli immobili, quest’ultimi per effetto del provvedimento di obbligatorietà della loro rivalutazione annuale che ne garantisce l’automatismo della crescita.

Per i titoli, invece, onde limitare ogni possibile rischio, le Compagnie hanno assunto un orientamento molto prudente accentuando la componente obbligazionaria del portafoglio (vedasi BTP), con le ovvie ricadute positive sugli assicurati.

Nel nostro paese esistono numerosi fondi previdenziali gestiti da enti esterni all’INPS e funzionanti, in misura totale o parziale, secondo il criterio della capitalizzazione dei contributi versati dai lavoratori.

Attualmente, le dimensioni dei Fondi pensionistici in rapporto alle attività finanziarie sono inferiori a quelle che esse assumono nei maggiori Paesi industrializzati dove, in particolare nell’ultimo ventennio, si sono significativamente sviluppati grazie anche ad importanti misure di carattere normativo e fiscale.

Ma, come detto, è una questione di tempo ed anche l’Italia dovrà allinearsi ai sistemi adottati dalle principali economie europee.

È bene rendercene conto, è inevitabile che ciò avvenga in quanto l’INPS ed il Sistema Sanitario Nazionale, causa il concomitante decremento contributivo conseguente al calo demografico e l’esponenziale aumento dei costi sanitari, in un arco temporale ormai ridotto non potranno più reggere tale impatto.
Mimmo Inzerillo

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