Futuro sereno con un piano pensionistico privato

da | 7 Ott 2021

Ultimamente vi abbiamo intrattenuti sui Piani Individuali di Risparmio (PIR) che, come detto, sono classificati nell’apposita Area come “Investimento”. Data l’attualità dell’argomento, vi parliamo oggi dei PIP (Piano Individuale Pensionistico) e dei FIP (Fondi Integrativi pensionistici Aperti) che, invece, sono classificati nell’Area “Pensionistica/Previdenziale”.

Come ben sapete, tutta la problematica correlata al mercato del lavoro e le discutibili riforme pensionistiche che, anziché agevolare i lavoratori li hanno sempre più penalizzati, i giovani in particolare, impone a chi si introduce nel mondo del lavoro, lavoratori autonomi in testa, a ricorrere ai cosiddetti PIP o FIP. Soluzioni, queste, più convenienti soprattutto nell’ottica anche degli innegabili vantaggi di natura fiscale.

Sono entrambi operazioni a medio/lungo termine e, sostanzialmente, la differenza tra Piani Individuali Pensionistici (PIP) e Fondi Integrativi Pensionistici Aperti (FIP) risiede nel fatto che mentre i FIP sono amministrati da Società di Gestione del Risparmio (SIM) e consentono di accedere ad un singolo fondo di gestione o a diverse opzioni a secondo della propensione al rischio del soggetto, i PIP, invece, sono né più né meno che delle vere polizze Vita aventi il fine di ottenere una pensione complementare, tutto tramite una Compagnia di Assicurazione.

Come anzi detto, sia l’uno che l’altro, offrono innegabili vantaggi fiscali consistenti nella deducibilità sino ad un massimo di € 5.164,57 sui redditi prodotti in un determinato periodo d‘imposta. Ciò determina il passaggio da un’aliquota d’imposta ad una più bassa con un innegabile ritorno economico. Dunque, i vantaggi fiscali dell’uno e dell’altro sono identici ma, ciò che li distingue è che i FIP (Fondo Pensionistico Aperto) hanno generalmente costi di gestione più ridotti e pongono meno vincoli nei pagamenti dei premi; i PIP (Piano Individuale Pensionistico), invece, prevedono l’osservanza a date fisse dei pagamenti delle rate.

Tuttavia, si può senz’altro affermare che la scelta dell’uno o dell’altro non deve costituire un problema essendo, in sostanza, strutturalmente simili mentre, sui costi di gestione, parliamo di differenze non rilevanti. Dunque, chi ha a cuore il proprio futuro, chi vuole arrivare al fatidico giorno della pensione senza dubbi e sorprese, pensi per tempo ad una soluzione come il PIP od il FIP.  Non dimentichiamoci che, particolarmente i nostri giovani, è illusorio pensare di poter ottenere le stesse pensioni dei propri genitori. I tempi ed il panorama economico sociale sono profondamente cambiati e, quindi, bisogna saper adeguarsi!

Nel merito, la nostra rappresentata, AXA ASSICURAZIONI S.p.A., ha predisposto da tempo le due formule, ovvero il FONDO PENSIONE APERTO, costituito in forma di patrimonio separato ed autonomo all’interno della Compagnia, ed il Piano Individuale Pensionistico (MIA Pensione) con cui costruire una rendita o disporre di un capitale ad integrazione della pensione pubblica. Per finire, data la situazione, consigliamo di pensare per tempo al vostro futuro e, rendiamocene conto, prima si comincia a farlo meglio è.

Confidando di avervi dato degli utili chiarimenti e degli altrettanto utili suggerimenti, se siete realmente sensibili al problema, siamo a vostra completa disposizione per un attento esame delle vostre esigenze. A presto!
Mimmo Inzerillo

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