Il nostro Paese è la seconda industria manifatturiera in Europa, la terza economia dopo Germania e Francia, uno dei paesi industrialmente e tecnologicamente più avanzati nel mondo ma, nonostante questi dati lusinghieri, è tra le “Cenerentole” per quanto riguarda l’assicurazione dei rischi.
Naturalmente, è bene precisare e a scanso di malintesi, non sono le nostre Compagnie di Assicurazioni le “Cenerentole”, bensì l’utenza poco sensibile al concetto di assicurazione.
È un dato di fatto, siamo decisamente poco assicurati rispetto a tutte le altre realtà occidentali, soprattutto rispetto al mondo anglo-sassone.
Tutto questo, tuttavia, non è da additare solamente alla situazione economica contingente nella quale, in una gerarchia di valori, l’assicurazione, eccezion fatta per la RCA, occupa un ruolo secondario ma, invece, a due fattori rilevanti:
- La modesta cultura assicurativa degli italiani
- La insufficiente attenzione delle imprese assicuratrici verso il “cross selling”, ovvero quell’attività di vendita e servizi aggiuntivi correlata alla polizza acquistata dal cliente
Al riguardo si pensi che circa il 60% dei titolari di una polizza RCA (obbligatoria) non possiede altre coperture assicurative.
In Italia circa il 70% della popolazione è proprietaria di una casa, ma solo il 25% ha pensato di proteggerla con un contratto multirischio (incendio, terremoto, eventi naturali (alluvioni comprese), furto, responsabilità civile). È proprio da queste carenze che, poi, in caso di eventi catastrofali, gli esiti degli stessi ricadono esclusivamente sulle spalle dei proprietari.
Tuttavia, negli ultimi anni, anche per l’intensificarsi di disastri strettamente collegati ai mutamenti climatici, si è registrata una crescente presa di coscienza da parte della popolazione sulla necessità di protezione per la propria casa.
Ciò, comunque, rappresenta solo una goccia d’acqua nell’oceano; si analizzino alcuni dati, crudo specchio della situazione:
- Solo il 7/8% dei titolari di una polizza RCA si copre dal rischio Infortuni da circolazione
- Solo il 16% degli italiani ha sottoscritto una polizza Vita o di previdenza integrativa dimenticandone gli effetti nell’età pensionabile
- Solo il 4% ha sottoscritto una polizza Salute nonostante le sempre più evidenti restrizioni del Sistema Sanitario Nazionale
- Solo una modesta parte delle attività professionali è protetta dai rischi derivanti dall’esercizio della propria attività; evenienza che stride alquanto con quell’ambito culturale.
Noi, lo ripetiamo, riteniamo che questi impietosi dati non vadano ricercati solo nella problematica situazione economica che viviamo ma, anche, o forse soprattutto, nella scarsa conoscenza delle risorse offerte dal mondo assicurativo.
Contrarre una polizza di assicurazione è, innegabilmente, l’acquisizione di un costo ma, di pari, rappresenta la garanzia di una concreta protezione dagli effetti di eventi futuri ed imprevedibili. Crediamo dunque che… il costo valga la candela!
Meditiamo, meditiamo!
Mimmo Inzerillo