I tempi dell’innovazione e la liberalizzazione del mercato assicurativo hanno indubbiamente recato grossi vantaggi all’utenza, sia in termini di costi che di garanzie e servizi offerti. Tuttavia, se ciò per il consumatore è stato un fatto positivo, per l’Agente di Assicurazione non altrettanto. Una buona parte degli Agenti operanti in Italia, infatti, sono ancora monomandatari, operano cioè con una sola Compagnia. Va da sé che l’effetto della liberalizzazione del mercato, su questi soggetti, ha avuto un impatto molto penalizzante potendo, loro, contare solo sulle proposte dell’unica mandante e, quindi, con una inevitabile perdita di clientela.
Fu proprio per non restare intrappolati nell’insidia del monomandato, che decidemmo di intraprendere la via del plurimandato, conciliando, così, l’utile ed il dilettevole. Con buona pace di tutti, fu una scelta sicuramente indovinata, in quanto da un lato ci consentiva di non far disperdere i nostri clienti, dall’altro si poteva offrire agli stessi più soluzioni assicurative, vantaggiose sia in termini di costi che di garanzie.
Ebbene, fu proprio in occasione di una riunione organizzata dalla nostra ultima Mandante (…ultima in ordine di tempo, s’intende), la BENE ASSICURAZIONI, che mio figlio insistette affinché anch’io vi partecipassi. Confesso che, in un primo momento, più che dalla riunione, fui allettato dal fatto che la stessa venisse organizzata a Palermo, la mia amatissima città d’origine. Devo altresì confessare che provai un grande disagio nel trovarmi in mezzo a tanti rampanti giovani colleghi. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Capii che era voltata una pagina, avendo la piena percezione del tanto tempo passato.
Superato questo momento di comprensibile disagio, ascoltai con vivo interesse l’Amministratore Delegato, il Dott. Andrea Sabia, il quale, in maniera molto schematica, illustrò i piani futuri di questa giovanissima compagnia. Rimasi perplesso allorquando affermò che intendeva fare della neocostituita Compagnia, una “tecnology company”, ovvero una compagnia “omnichannel” che affiancasse al canale fisico quello virtuale.
Quelli della mia generazione, è risaputo, hanno un’intelligenza professionale non ben orientata verso queste “diavolerie” ma, fortunatamente, era mio figlio che avrebbe dovuto misurarsi nell’avventura. Rimasi in religioso silenzio quando sostenne che in un arco temporale molto ridotto, al massimo 5 anni, avrebbe voluto raggiungere il “break even”, ovvero il pareggio di bilancio, cosa che, nella migliore delle ipotesi, richiede non meno di 6/7 anni e, poi, produrre subito utili. Mi resi perfettamente conto che quest’uomo sapeva molto bene di cosa parlasse e che questa sua sicurezza sapeva mirabilmente trasmetterla ai suoi intermediari.
Da allora, il cammino intrapreso con BENE ASSICURAZIONI è stato decisamente positivo, avendoci permesso di fornire ai nostri clienti ottime soluzioni e abbinando alle stesse anche un buon servizio in termini di liquidazione sinistri. Se per noi è stato un innegabile vantaggio, riconosciamolo cari amici, lo è stato anche per voi; per chi ne ha già beneficiato in particolare!
Mimmo Inzerillo
*Foto di Gianluca Filippi