RCA e FIAT: un binomio storico

da | 11 Ott 2024

La diffusione dell’assicurazione RCA raggiunse il suo en plein con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà nel 1971, tuttavia la RCA non rappresentò una novità assoluta nel senso che, di fatto, fu certamente una innovazione ma, nel concreto, una importante fetta del parco auto circolante era già assicurata per la RCA.

Va detto, però, che questo non fu da attribuire ad una libera, consapevole scelta dei consumatori ma, unicamente, ad un fatto di natura commerciale.

Negli anni 70, ricorderete, si registrò un irripetibile boom della produzione auto e la conseguente massiccia vendita di auto a tutte le fasce sociali.

La FIAT, in questo contesto, recitò un ruolo di assoluto rilievo, tanto che circa il 50% delle auto circolanti erano di sua produzione.

Contribuirono, significativamente, alcune iniziative che resero più semplice a chiunque l’acquisto di una autovettura e, in questo, la FIAT recitò la parte del leone.

Questa facilitata possibilità di acquisto di un’auto avvenne attraverso tre passaggi, strettamente collegati l’uno all’altro.

Per primo, ovviamente, l’incremento della produzione di auto, poi la facilitazione nell’acquisto attraverso un finanziamento concesso da una società del gruppo FIAT, ovvero la SAVA, infine la inderogabile condizione di assicurarla per tutta la durata del finanziamento sempre con una assicuratrice del Gruppo, ovvero la SAI (Società Assicuratrice Industriale).

Tutto ciò, fece sì che si realizzassero “numeri” davvero epocali tanto che il Gruppo FIAT, per molti anni ancora, poté operare quasi in regime di monopolio.

Ma, al di là di tutto questo, va riconosciuto che, sia pur indirettamente, il ruolo di FIAT sul fenomeno assicurativo di massa fu di grande efficacia.

Per tali ragioni, in quegli anni, anche a Siracusa l’assicurazione RCA ebbe una grande espansione, non dimenticando però che, come detto, già da tempo questa diffusione ebbe a manifestarsi ancor prima dell’obbligatorietà. Ciò fu da attribuire non solo all’opportunità data dalla terna FIAT-SAVA-SAI di cui abbiamo accennato ma, anche, alla presenza del polo petrolchimico MONTEDISON che tanto benessere portò alla città (inquinamento a parte) e, che, attraverso la sua assicuratrice, l’ITALIA ASSICURAZIONI, diede ai suoi dipendenti la possibilità di assicurarsi dilazionando il premio sulla busta paga e a condizioni tariffarie molto vantaggiose. Questa opportunità portò molta utenza ad assicurarsi per la RCA, e non solo. Per dare un’idea della consistenza dei “numeri”, allora, solo MONTEDISON contava più di 6.000 dipendenti oltre un indotto di circa 20.000 lavoratori!

Nei fatti, però, non si registrò quel “crescendo Rossiniano” che tutti si aspettavano. L’assicurazione in genere, ebbe sicuramente un certo sviluppo ma, purtuttavia, non agli stessi livelli dei paesi socialmente più avanzati (v. Germania, Regno Unito, Francia ecc. ecc.). Al riguardo, ancora oggi permangono “sacche” di vuoti assicurativi che, rapportate alle contingenze dei tempi correnti, appaiono davvero incomprensibili.

Nel nostro paese, al Sud in particolare, è avvertita una sorta di sufficienza o, meglio, di poca considerazione sui principi e sulle vere finalità che caratterizzano un contratto di assicurazione. Più semplicemente, in un ampio contesto di esigenze primarie, l’assicurazione non rientra tra queste, insomma, qualcosa di secondario, non strettamente indispensabile.

Queste considerazioni, com’è ovvio che sia, si sono rivelate solo punti di vista dettati da una diffusa disinformazione, poi inevitabilmente smentiti dai fatti, riserbando agli ingiustificabili “miscredenti” le prevedibili sorprese allorquando si sono trovati nel ruolo di vittime di cotanti disastri.

Mimmo Inzerillo