La Responsabilità Civile della vita Privata e del Capofamiglia

da | 11 Feb 2022

Il fenomeno pandemico che da circa tre anni ha preso in ostaggio il nostro pianeta ha certamente arrecato profondi cambiamenti al nostro “modus vivendi”. Molti di noi, infatti, anche per la tipologia dell’attività che lo consente, svolgono il proprio lavoro da casa, per gli anglofoni il più noto “smart working”, ovvero una modalità di lavoro non vincolata da orari o luoghi di lavoro, ovviamente previo accordo con il proprio datore di lavoro. Ciò, evidentemente, non è stata una libera scelta ma la soluzione più appropriata per limitare i rischi di contagi nell’ambito dell’ambiente di lavoro. Tutto questo ha comportato che, per molti di noi, la massima parte della quotidianità è venuta a svolgersi nell’ambito della nostra casa rafforzando, ancor più, quell’atavico legame che ci ha sempre legato ad essa.

Da qui ne scaturisce l’esigenza di proteggere, ancor più, la nostra casa ed il suo contenuto; dalle persone che ci vivono agli animali domestici, alle opere d’arte ed alla nostra vita “digitale”.

Tuttavia, a parte l’esigenza di dare più protezione alla nostra casa, la nostra aumentata permanenza all’interno di essa, può, senza ombra di dubbio, determinare maggiori fattori di rischio nell’ambito della cosiddetta “responsabilità civile della vita privata”, collegati alle conseguenze di ogni fatto accidentale verificatosi nell’ambito della vita privata stessa e di relazione che causa un danno a terzi. Come detto, il maggior tempo trascorso in casa, aumenta i rischi derivanti dalla conduzione della stessa. Il più costante uso di apparecchi domestici, antenne, personal computer, parabole ed altro, implica inevitabilmente l’accentuazione dell’indice di rischio. Va da sé che questo maggior tempo trascorso in casa, è ancor più influenzato, in termini di rischio, dalla contemporanea convivenza con l’intero nucleo famigliare, figli minori e animali domestici compresi.

È un dato statistico inconfutabile: più si riduce lo “spazio vitale” determinato anche da una più prolungata convivenza, più aumentano i fattori di rischio. Allora possiamo porre rimedio a questo “aumentato fattore di rischio” con una polizza protezione casa, con la quale, ove non volessimo sottoscriverla in forma globale, ovvero includendo anche i rischi dell’Incendio e del Furto e delle altre garanzie complementari collegate, potremo optare per la sola garanzia “Responsabilità Civile della Vita privata”, preservandoci, così, con un modestissimo esborso (poche decine di euro), dai rischi che da essa possono derivare. Il concetto di Responsabilità Civile della Vita privata e del Capofamiglia, infatti, è più ampio di quanto si possa immaginare e, in qualsiasi momento della nostra vita, può coinvolgerci in situazioni che vanno oltre le nostre ordinarie previsioni; ecco, dunque, una ragione in più per prevenire questi inconvenienti con l’apposita polizza assicurativa.

Come sempre, se siete interessati all’argomento, vi aspettiamo in Agenzia dove potremo esporvi, nel dettaglio, l’utilità di questa copertura assicurativa non escludendo, poi, l’ipotesi di estenderla in forma “globale”, come anzi accennato. A presto!
Mimmo Inzerillo

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