Il tuo piano B per la pensione? Inizia con un fondo

da | 2 Mag 2025

Quando si parla di previdenza viene in mente la famosa favola di Esopo, quella della cicala e della formica, la ricordate?

Ci riporta alla morale di questa favola la poca attenzione che i giovani dedicano al problema pensione ma, si sa, quando si è ancora giovani viene davvero difficile pensare all’età della pensione: quella “tappa” è ancora lontana e c’è tutto il tempo per pensarci.

Purtroppo, questa è una considerazione che contrasta con la realtà e, a sfatarla, sono i dati dell’Osservatorio Italian Welfare, secondo le cui stime le pensioni INPS, negli anni a venire, avranno un peso di circa il 35/40% in meno rispetto all’ultima retribuzione percepita, evenienza non certo rassicurante.

Questo dato, che non è frutto dell’immaginazione ma di accurate verifiche, deve far riflettere su questo delicatissimo argomento in quanto c’è di mezzo la nostra futura pensione.

Proprio da questa analisi si deduce che limitarsi al solo TFR e tralasciare l’ipotesi di aderire ad un Fondo Pensione, porta ad una perdita sicura che viene stimata, a secondo della retribuzione lorda del singolo, tra i 40.000 ed i 55.000 Euro. Si arriva a questa conclusione tenendo conto del mancato contributo che verserebbe l’azienda ed i relativi rendimenti.

Al di là di queste analisi, l’attenzione dei giovani verso la previdenza integrativa, come detto, è ai minimi storici non avendo gli stessi preso coscienza di quella che sarà la loro pensione futura. Non sanno e non si chiedono a quanto essa ammonterà una volta raggiunti i requisiti necessari, tuttavia, se ne avessero consapevolezza, non dovrebbero avere esitazione alcuna a prendere in considerazione l’importanza della previdenza complementare, ovvero quello strumento che consente di percepire una pensione più confacente alle nostre necessità.

Anche una modesta cifra mensile, peraltro interamente deducibile, potrebbe essere sufficiente, tanto più se l’adesione al Fondo Pensione viene fatta all’inizio della propria attività lavorativa.

Oggi la crescita dell’aspettativa di vita nonché le continue riduzioni delle pensioni di base conseguenti alle riforme del sistema di previdenza pubblica, devono far capire qual è l’importanza di aderire ad un Fondo Pensionistico. Non vogliamo apparire ripetitivi ma prima lo si fa e maggiori saranno i benefici nell’età della quiescenza, assicurandoci il mantenimento di un adeguato tenore di vita che le pensioni pubbliche potrebbero non essere più sufficienti a garantirci.

È questa la ragione per la quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, invoglia il lavoratore ad integrare la previdenza di base con quella complementare, disciplinata dal D.lgs n.252 del 5 Dicembre 2001.

I Fondi Pensione, attraverso i quali tutto ciò sarà attuabile, sono di due tipi: i Fondi Pensione Aperti a cui chiunque può aderire ed i Fondi Pensione Chiusi ai quali possono accedere soltanto determinate categorie di lavoratori definite dalle organizzazioni sindacali.

Non ci soffermiamo sulle differenze tra queste due tipologie di Fondi in quanto, in ogni caso, la finalità è la medesima, ovvero garantire una pensione complementare a quella di base.

Che altro dire… recepito il significato della favola di Esopo, non resta che metterlo in pratica: essere previdenti oggi, sia pur a costo di un sacrificio sopportabile, significa essere ricompensati dopo, a tempo debito e con impagabile beneficio.  
Mimmo Inzerillo