Il costo delle frodi assicurative

da | 25 Ott 2024

Non c’è da sorprendersi se tra le tante difficoltà del nostro vivere quotidiano s’aggiunge l’ennesima insidia messa in atto da personaggi che nelle assicurazioni hanno trovato il loro Eldorado.

Proprio così; parliamo di quegli individui che, con grande spregiudicatezza e certi dell’impunità, sono dediti a frodi assicurative non preoccupandosi del fatto che la conseguenza di tale illecita attività comporta pesanti ricadute sui consumatori. Questa “ammirevole” attività costituisce, addirittura, il loro “business”, oltretutto “esentasse”.

La frode, come sappiamo, costituisce un pesante danno di natura economica conseguente ai raggiri realizzati nei confronti delle imprese di assicurazione e, per darvi un’idea concreta di ciò, vi forniamo alcuni dati riferiti all’ultimo anno.

Nel 2023 sono stati denunciati 2.490.816 sinistri e, su questo dato, l’incidenza media della frode è stata pari al 26,2%, deducendosi pertanto, che in un sinistro su quattro si registra un’ipotesi di frode a danno dell’impresa di assicurazione.

Nel concreto, questo sconcertante dato non si ripercuoterà negativamente solo sull’impresa di assicurazione ma, inevitabilmente, avrà delle ricadute anche sull’incolpevole consumatore che ne subirà le ovvie conseguenze sulla tariffa.

Come sempre, in questa non invidiabile classifica, a primeggiare è il Sud con Lazio e Campania in testa e, a seguire, Puglia, Calabria e, immancabilmente, la nostra amata Sicilia con le province di Catania e Messina che si contendono il triste primato di cotanta mirabile astuzia (ma le altre non sono da meno).

Purtroppo, oltre questo sconfortante dato, non si può trascurare il fenomeno speculativo, ovvero il tentativo di “gonfiare” al massimo la reale entità del danno al fine di ottenere quanto più possibile. Ne consegue che le Compagnie, poste difronte a tanta speculazione, oppongono resistenza e le aule dei tribunali si ingolfano.

Questo, purtroppo, è un costume ormai consueto e radicato nel tessuto sociale, puntualizzante un diffuso sentire: truffare una compagnia di assicurazioni, come pure speculare su un sinistro, non è proprio un’attività illecita ma semplicemente un’irripetibile opportunità da non perdere.

Ebbene, cari signori, sin quando a pensarla così saranno ancora in tanti, rassegnatevi ai continui aumenti delle tariffe assicurative. Del resto non si può pretendere che ad accollarsi i cocci di questo deprecabile costume siano solo le Compagnie. Le Compagnie di Assicurazioni sono delle Società per azioni il cui scopo primario è il lucro, per cui ne consegue che non possono farsi carico degli effetti di questi deprecabili fenomeni.

L’assicurazione è una cosa molto seria perché, come dice la parola stessa, è garanzia di sicurezza e, proprio per questa ragione, non può essere travisata la sua funzione.

Si pensi, per un attimo, al ruolo che le Compagnie hanno avuto in questi ultimi anni in occasione dei noti eventi naturali, spesso catastrofici, che hanno messo a soqquadro il nostro paese. Chi è stato previdente,  assicurandosi per tempo contro tali eventi, ha avuto la piena rifusione dei danni patiti mentre tutti gli altri sono ancora in attesa delle “provvidenze” dello Stato che, comunque, non potrà mai farsi carico di tutti questi disastri o, se lo farà, potrà farlo solo parzialmente per le intuibili ragioni.   

Premesso tutto ciò, sono dunque da condannare tutte quelle attività illecite o speculative che, impropriamente, vedono nell’assicurazione un’opportunità di facile guadagno e non, invece, il mezzo economicamente risolutivo di date criticità.

Questo concetto è stato ben compreso in tutti i paesi socialmente evoluti, perché non anche in Italia? Ma chissà… qualcuno sostiene che alla speranza non c’è mai fine!
Mimmo Inzerillo