Criminalità 2.0: ecco perché le imprese hanno bisogno di una copertura totale

da | 30 Mag 2025

Di recente, un’importante rivista ha evidenziato come le imprese, piccole e medie in particolare, siano sempre più frequentemente oggetto delle “attenzioni” di quei fenomeni delinquenziali che, negli ultimi anni, hanno visto apparire alle luci della ribalta anche le famigerate “baby gang”, quel frutto del profondo disagio sociale che interessa il nostro paese.

Esse si sommano al più inquietante fenomeno della criminalità organizzata che, ahinoi, ha origini più radicate nel tempo e che, oggi, con i progressi della tecnologia (vedasi Cyber Risk) ha affinato ancor più le sue temibili armi.

È facile intuire quale può essere il danno economico seguente a questi fenomeni che, secondo le ultime stime, sfiorerebbe il miliardo di Euro.

Tutto questo, inevitabilmente, innesca una sorta di effetto domino che, per la sua natura prettamente economica, mette a repentaglio alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Alla luce di ciò, la morale non può essere che una sola: laddove il sistema non riesce a fronteggiare il problema, è ai singoli, siano essi comuni cittadini che imprese, che spetta, per autodifesa, il compito di proteggersi da queste situazioni.

Non bisogna chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati ma, la razionalità insegna, bisogna provvedere a tempo debito; insomma, per intenderci, prevenire è meglio che combattere.

I protagonisti di queste “baby gang” che mettono a soqquadro interi quartieri, sono ragazzi minorenni che si riuniscono in gruppi per commettere reati e che, il più delle volte, trovano terreno fertile nei contesti degradati, principalmente nelle periferie in cui le condizioni di vita, sia a livello economico che sociale, sono piuttosto critiche.

Come detto prima, ad esse si somma la più temibile criminalità organizzata che individua nelle piccole e medie imprese le vittime designate: estorsioni, furti, incendi dolosi ecc..

Dunque, in assenza di adeguate contromisure da parte delle istituzioni, non resta altro che affrontare in prima persona questo allarmante fenomeno.

Come tutti sappiamo, il 1°ottobre 2025 il decreto legge n. 39 del 31.03.2025, rende obbligatoria l’assicurazione contro i rischi catastrofali; ebbene, quale migliore occasione per dare una copertura a 360° alle imprese, aggiungendo a quella per i rischi catastrofali anche una copertura che prevede il furto, l’incendio, gli atti dolosi, la responsabilità civile, il cyber risk e quant’altro utile?

È un appuntamento molto importante che va colto per mettere a punto un completo piano assicurativo mirato alla salvaguardia degli interessi aziendali e dei singoli; dunque, una polizza “Globale”, aggiuntiva a quella per i rischi catastrofali, potrà garantire una copertura assicurativa a 360°, colmando, così, quel vuoto di “sicurezza” che tutti, indistintamente, avvertono.
Mimmo Inzerillo