Risarcimenti e coperture assicurative: cosa succede dopo un incidente aereo

da | 27 Giu 2025

Lo scorso 12 giugno 2025, in un tragico incidente aereo di un volo Air India, hanno perduto la vita ben 241 persone tra passeggeri ed equipaggio, oltre altre 19 uccise dall’aereo precipitato sul tetto di un college.

A parte il dramma per la perdita di tante vite umane, un evento di questa portata avrà certamente pesanti ripercussioni sul mercato assicurativo e, più precisamente, su quello relativo ai rischi aeronautici.

Entriamo nel dettaglio; i premi assicurativi pagati per l’assicurazione aeronautica nazionale indiana sono pari a circa 130 milioni di dollari  ma, in termini di risarcimenti, questi supereranno sensibilmente l’intero premio annuale del mercato aeronautico indiano.

Fortuna vuole che, per effetto di quel sofisticato strumento chiamato “riassicurazione”, le conseguenze economiche che l’evento ha prodotto saranno fortemente ridotte.

Ma che cos’è esattamente la “riassicurazione”? La “riassicurazione” è un contratto con cui la Compagnia Assicuratrice si assicura, a sua volta, con un’altra impresa assicuratrice per il rischio contratto con i propri assicurati.

Nel caso in argomento, sembrerebbe che gli assicuratori nazionali indiani abbiano ceduto oltre il 95% dei rischi e relativi premi acquisiti, ad un gruppo di riassicuratori globali per cui solamente il 5% sarà a loro carico, mentre il restante ricadrà sui riassicuratori internazionali.

È scontato, tuttavia, che un simile fatto, inevitabilmente, avrà pesanti ricadute sul mercato assicurativo e riassicurativo del settore e, per l’effetto domino, avrà a sua volta intuibili ripercussioni sulle tariffe aeree.

Si prevede che questo sinistro, in termini di risarcimenti, avrà un costo di almeno 200.000.000 di Dollari dei quali 70/75 milioni di dollari per il solo aereo.

Quindi, molto forte sarà l’impatto sulla redditività delle Compagnie Assicuratrici che sottoscrivono questi rischi, le quali dovranno provvedere all’indennizzo per la perdita dell’aeromobile, agli indennizzi per i passeggeri (assicurazione obbligatoria – art. 996/1000 codice della navigazione) nonché a quelli per il personale navigante (assicurazione obbligatoria – art. 935/939 codice della navigazione).

La situazione potrebbe prendere strade diverse: o aumentare i prezzi dei biglietti o, in alternativa, ridurre le spese sulla manutenzione o sul personale. In pratica, parte dei costi conseguenti ad un disastro, potrebbero essere trasferiti sui passeggeri attraverso l’aumento dei prezzi dei biglietti, tuttavia, come detto, l’impatto sui prezzi dei biglietti potrebbe essere sensibilmente minore in quanto parte dei costi sarebbe coperta dall’assicurazione.

Divagando un po’, va detto che l’aereo, comunque, è un mezzo di trasporto molto sicuro e, al riguardo, si pensi che, secondo un’indagine dell’Università di Hardvard, le probabilità di morire in un incidente aereo sono di 1 su 11 milioni. Nel 2024 si sono verificati 7 incidenti mortali su 40.600.000 voli. Tuttavia, fatte le dovute riflessioni su queste indagini basate su risultanze di freddi dati statistici e sul calcolo delle probabilità, va preso atto che, almeno da un punto di vista economico, c’è la certezza di una soluzione che si concretizza, per l’appunto, attraverso lo strumento assicurativo.
Mimmo Inzerillo